L'Aquila sorge entro una conca ai piedi della catena del Gran Sasso, in vista della Maiella e del Sirente. Ricchissima di storia, nonostante le distruzioni causate dai terremoti, conserva chiese, piazze e scorci di grande fascino. L'Aquila non possiede alcun edificio che ricordi gli anni del dominio romano. La città come la conosciamo oggi nacque infatti nel XIII secolo su iniziativa degli abitanti dei castelli della conca (99 secondo la tradizione), autorizzati direttamente dall'imperatore Federico II. Al numero dei castelli confederati corrisponde quello delle cannelle dell'omonima fontana.
Il castello, costruito nel XVI secolo come segno del potere spagnolo, ospita uno dei musei più interessanti della regione. Molti i monumenti da vedere, tra cui la Basilica di S. Maria di Collemaggio, edificio in stile romanico, che ospita la tomba di Celestino V, patrono della città; la Cattedrale di San Massimo e San Giorgio, del XIII secolo; la Basilica di San Bernardino; la chiesa medievale di San Pietro di Coppito; il maestoso Palazzo Centi; il barocco Oratorio de Nardis; il Monastero della Beata Antonia; la Chiesa Capoquarto di San Pietro; il settecentesco Palazzo Ardinghelli; il Cortile rinascimentale di Palazzo Carli-Benedetti.
L'Aquila - Basilica di Collemaggio
A oriente dell'Aquila, l'altopiano che separa il Gran Sasso dal Sirente è il cuore della civiltà antica e medievale bruzzese. Lo dimostra la grande ricchezza di necropoli, chiese medievali, borghi fortificati e castelli, sorti tra l'antichità e il '500 accanto a quella che è stata per secoli la principale arteria della regione. In primavera il biancore della neve che ricopre ancora i monti contrasta con il verde della piana. 6 km a sud-est dell'Aquila, Bazzano ha al centro la chiesa di Santa Giusta, dell'inizio del XIII secolo. Di grande interesse l'elegante facciata del 1238, l'interno che conserva tracce di affreschi e la cripta (in parte scavata nella roccia), che ospita la statua di Santa Giustina (scultura lignea del sec. XIII-XIV). Proseguendo a sud-est per una decina di km, si giunge a Fossa, dove si trova la duecentesca chiesa di Santa Maria delle Grotte, che custodisce due cicli di affreschi tra i più antichi e meglio conservati del medioevo abruzzese. Nella piana di Fossa, a poca distanza dal fiume Aterno, si trova una necropoli con 500 tombe deposte tra l'età del Bronzo e il I sec. a.C. Da fossa una strada sale in breve al convento di Sant'Angelo d'Ocre, edificato a metà del XIII secolo, con un suggestivo chiostro affrescato. Oltrepassato il convento, la strada prosegue in salita fino all'imponente castello d'Ocre, che sorge a 933 m di quota sul punto più alto della collina, dove si gode di un fantastici panorama su Fossa, sulla conca aquilana e sul Gran Sasso.
Proseguendo verso est si giunge a San Demetrio ne' Vestini, dalla struttura urbana policentrica, formata da sette borghi uniti fra di loro. Da vedere la Parrocchiale di San Demetrio (sec. XVI) e il secentesco Palazzo Dragonetti. Continuando lungo la strada che attraversa l'altopiano in direzione Navelli, si giunge al piccolo centro agricolo di Bominaco, che prima del Mille era sede di un'abbazia fondata dai monaci di Farfa poi appartenuta ai conti e ai vescovi di Valva. Magnifica è la chiesa romanica di Santa Maria Assunta, eretta tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del successivo. A poci passi, l'oratorio di San Pellegrino, ricostruito nel 1263 in forme gotiche sul sito di un edificio sacro inaugurato, secondo la tradizione, da Carlo Magno. L'abitato di Bominaco è dominato dalle rovine del castello, distrutto nel 1423.
Navelli, nel cuore dell'omonimo altopiano, per secoli è stato una tappa sull'itinerario della transumanza che collegava L'Aquila e Campo Imperatore a Foggia, il cui tracciato è ancora indicato dalla posizione di alcune grandi chiese della piana. Oggi, nell'economia di Navelli ha una notevole importanza lo zafferano, che viene raccolto in autunno sull'altopiano. Da vedere, la Chiesa Parrocchiale di San Sebastiano, Chiesa cimiteriale di Santa Maria in Cerulis e la settecentesca Villa Francesconi. A pochi chilometri da Navelli, arroccato su un colle, il piccolo borgo di Capestrano conserva il castello che un tempo fu dei Piccolomini e dei Medici, il convento e la chiesa di San Giovanni da Capestrano, del tardo XV secolo, con gli interessanti affreschi che decorano la lunetta del portale.
Tornardo verso L'Aquila, dopo aver visitato la chiesa di San Paolo di Peltuino e gli scavi di Peltuinum, si giunge a Barisciano, a 940 m di altitudine. Tutto il territorio è cosparso di suggestive testimonianze archeo-etnologiche che riportano al suo passato. A pochi chilometri, Calascio, affacciata su un magnifico panorama verso la piana di Navelli, la Maiella e il Sirente. Nel centro, tra scalinate e ripide stradine selciate, spicca la parrocchiale di San Nicolo, con un portale cinquecentesco, e la medievale chiesa di San Francesco. Meta preferita dei visitatori è però il nucleo disabitato di Rocca Calascio, sovrastato dall'imponente castello a pianta quadrata.
Fortezza di Rocca Calascio (foto Ercole Manieri)
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