Ben delimitata nei suoi caratteri sia fisici e geografici, la Calabria costituisce l’estremo lembo meridionale della Penisola italiana. Famoso per la sua bellezza è il litorale calabrese, ma se splendida è la costa, altrettanto suggestivo è l’interno della regione, cosicché si passa come per incanto dal paesaggio costiero ad aree montuose che ricordano a tratti il mondo alpino. Qui è iniziata l’avventura della nostra civiltà; sbarcando su queste coste gli ellenici portarono il loro sapere, il gusto per il bello,un patrimonio che sta alla base della nostra cultura. Penisola nella penisola, si potrebbe quasi dire che la Calabria è una montagna contornata dal mare, considerando che oltre il 90% del suo territorio è formato da rilievi montuosi o collinari e solo una minima parte è costituita da territori pianeggianti. Le sue coste, estesissime, quasi 800 km, sono tra le più belle d’Italia e di una varietà e alternanza incredibile, dagli strapiombi a picco sul mare, nella parte terminale del versante tirrenico alle lunghe distese di finissima sabbia là dove lo Ionio bacia la terra.
Poi, le montagne, a volte aspre e impervie, ricoperte di fitti boschi d’alberi secolari e unici nel loro genere, e le città, ricche di memorie stratificate nel corso dei secoli, e i paesi languidamente distesi sui declivi che scendono verso il mare o caparbiamente arroccati su spuntoni di roccia in posizione imprendibile, eredità della paura e dell’esigenza di difendersi dai pirati barbareschi. Terra di grandi contrasti che ha prodotto briganti feroci e sensibilità eccelse nelle lettere e nelle arti, dove il bello si associa al duro, dove si può sciare i alta quota e prendere il sole in riva al mare a distanza di pochi chilometri; dove la storia ha lasciato di sé tracce monumentali o sottilmente nascoste, nelle pieghe della quotidianità, nei rapporti interpersonali, quando, superata la primitiva diffidenza, retaggio storico, i calabresi ti si offrono spontanei e sinceri, pronti ad aprirti la porta di casa e ad accoglierti. Come questa fantastica terra, dove anche la cucina, molto ricca e varia, è un’emanazione diretta della storia della regione, e costituisce il punto d’incontro di due tradizioni culinarie: quella siciliana e quella napoletana. Notevoli gli influssi della gastronomia italiota, derivata da quella ellenica ed estremamente raffinata, che si basava sulla carne, le verdure, la selvaggina, il pesce. Il territorio calabro, con la sua varietà, è molto generoso e ha dato vita a una cucina dalle robuste radici contadine, capace di offrire piatti particolarmente saporiti, dove non manca quasi mai il peperoncino. L’area grecanica, nella zona ionica del Reggino, e quella calabrese (32 comuni fra Sila e Pollino) hanno caratteristiche a sé stanti. Qui sono prevalentemente presenti prodotti pastorali, dai gusti semplici ma saporiti. Fra gli ellenofoni di Calabria è diffuso il consumo di carne di capra, meno grassa della pecora, ed è ricercata in particolare quella della ‘dastra’, la capra castrata. Un tipo di pasta tipica dei calabro-albanesi è il ‘dromesat’ (pasta fatta con grumi di farina cucinati direttamente nel sugo). Il ‘musulupu’, tradizionale formaggio da tavola di origine greco-albanese, è prodotto ormai raramente: per prepararlo si usano speciali stampi di legno intarsiati, le ‘musulupare’, sulle cui facce sono evidenti i simboli appartenenti alla iconografia sacra di rito ortodosso.
La Calabria è una delle regioni d’Italia con il maggior numero di aree protette, dove è sempre possibile godere di escursioni naturalistiche accompagnati da guide esperte. Il territorio è talmente vario da permettere una fruizione turistica in tutto l’arco dell’anno, offrendo passeggiate, trekking impegnativi, sci di fondo e percorsi a cavallo, in canoa e in barca a vela lungo le coste.
Oltre al mare, dove è possibile praticare tanti sport acquatici, la Calabria è prodiga di divertimenti, avventura e relax anche nelle aree interne, tra monti, colline e valli, costantemente immersi in una natura ora aspra e selvaggia, ora dolce e accattivante. Non mancano le fonti termali, intorno alle quali si sono sviluppati moderni stabilimenti termali.
Abbondano infine anche le celebrazioni tipiche e le manifestazioni culturali e religiose, proprie di una regione dove la tradizione popolare è ancora fortemente radicata nella gente.