Cosenza, una delle città più antiche della Calabria, è adagiata nella valle del Crati. Molte i monumenti da visitare. Di fondazione romanica è il Duomo, risalente al 1100; nella parte vecchia della città sorge il complesso monastico di San Francesco d’Assisi, fondato nel 1217 e rielaborato in forme barocche ed ottocentesche. Il castello, sul colle Pancrazio, costruito da Federico II su un precedente forte saraceno già utilizzato dai Normanni, venne successivamente ampliato dagli Angioini. Da visitare sono ancora la chiesa di S. Domenico, quattrocentesca ma rimaneggiata in età barocca, con cupola rivestita in rame, l’Accademia Cosentina ed il Museo Civico. Cosenza è una delle poche città del Sud addirittura bagnata da due fiumi, Crati e Busento (in quest’ultimo la leggenda vuole sia stato sepolto Alarico re dei Visigoti, con il suo tesoro, nel 410 d.C.). Nel Palazzo Arcivescovile è custodita la splendida croce-reliquiario (stauroteca) in oro, filigrana, smalti e pietre preziose, eseguita a Palermo nel XII secolo, che Federico II di Svevia donò alla Cattedrale quando fu consacrata il 30 gennaio 1222.
Da Cosenza si raggiunge, lungo una comoda strada che attraversa bei castagneti, Camigliatello Silano (1272 m), centro turistico della Sila Grande circondato da boschi fitti di tipici pini. C’è anche un museo della Civiltà Contadina, ove non esiste soluzione di continuità tra passato e presente dei pastori, che in Sila sono ancora tanti, e convivono con il turismo. Dalla strada statale 107 in direzione San Giovanni in Fiore, nei pressi di Croce di Magara, si trova il Bosco di Fallistro, con esemplari di pini pluricentenari, detti i “giganti della Sila”, che raggiungono anche i 40 m di altezza. Un sentiero obbligato consente di accedere all’area dove si trovano i 52 pini larici e gli 8 aceri montani che furono piantati nel ‘600.
Parco della Sila (foto Ambrogio Costanzo)
A nord-est della Sila Grande si trova Longobucco, nel cui territorio sono presenti notevoli giacimenti d’argento già sfruttati da sibariti, crotoniani e romani. La chiesa Madre è dedicata all’Assunta, costruita con ogni probabilità in epoca normanna e rifatta in stile barocco, dopo che un terremoto, nel 1743, l’aveva quasi completamente distrutta. Diverse le possibilità di escursioni nei dintorni, magari per esplorare le antiche miniere argentifere o per ammirare le bellezze offerte dalla natura della Sila, il lago Cecita o il monte Paleparto (1480 m).
San Giovanni in Fiore si trova tra la Sila Grande e quella Piccola. La rete di stradine strette e tortuose che attraversa il centro storico costellato da piccole case in pietra, mantiene inalterato il suo fascino, soprattutto in prossimità dell’abbazia Florense, fondata nel 1189 dall’abate mistico penitente Gioacchino da Fiore. D’inverno, quando cade la neve, il paesaggio assume un aspetto fiabesco, come il panorama che si può ammirare dal terrazzo del convento dei Padri Cappuccini. Sullo sperone di roccia che sovrasta la città, domina il castello di S. Severina, voluto dai Normanni alla fine dell’anno Mille, due secoli dopo modificato dagli Svevi, poi dagli Angioini nel Trecento. Altre modifiche subì nei secoli successivi. Il Museo demologico, allestito negli ambienti alle spalle della chiesa Florense, raccoglie una serie di oggetti e documenti che testimoniano la storia, l’economia e le tradizioni dell’altopiano silano e delle attività legate all’agricoltura e alla pastorizia.
San Giovanni in Fiore (foto LTW.it)
Agriturismo Santo Janni
Si trova a Santo Janni, località situata a 1100 metri e circondata da boschi di castagno, nel comune di San Pietro in Guarano (CS). Piatti deliziosi ed escursioni in mezzo alla natura.
Tel. 0984 471141
Sito web: www.agriturismosantojanni.com
E-mail: info@agriturismosantojanni.com