Sassari sorge su un tavolato che digrada dolcemente verso il mare tra olivi e valli fertili e ben coltivate. Ha una lunga storia di invasioni, conquiste e razzie, ma anche una forte tradizione di ribellioni e sommosse dovute allo spirito combattivo ed individualista dei suoi abitanti. Pisani, Genovesi e Aragonesi tentarono di sottometterla, ma sempre lo spirito indomito dei Sassaresi riuscì a riconfermare la propria autonomia e indipendenza. La città vecchia, dai vicoli tortuosi e intrigati che partono dalle arterie principali, era un tempo delimitata da una cerchia di mura. Ora della cinta muraria esistono solo pochi frammenti, ma la città conserva un centro storico che, seppur degradato, mantiene una fisionomia ben precisa. Le tappe fondamentali della sua visita sono costituite dal Duomo (con l’imponente facciata barocca), da piazza Italia, circondata da eleganti e armoniosi edifici in stile neoclassico, dalla Fontana di Rosello, dalle chiese di Sant’Antonio, Santa Maria di Betlem e San Pietro, e dal Museo Archeologico Nazionale Sanna, tappa fondamentale per chiunque voglia avvicinarsi a comprendere la storia dell’isola.
Duomo di Sassari (foto www.decimocircolosassari.it)
A un ventina di km da Sassari, nel comune di Codrongianos, si trova la più famosa chiesa romanica della Sardegna: la Basilica della Santissima Trinità di Saccàrgia. Edificata nei primi anni del XII secolo sulle rovine di un monastero preesistente per volontà del giudice di Torres, fu affidata ai monaci Camaldolesi che l’ampliarono con l’apporto di maestranze toscane e vi fondarono la loro abbazia. In un primo momento aggiunsero al convento l’abside e il campanile a fasce alternate in basalto scuro e pietra calcarea bianca. Successivamente costruirono il portico, esempio unico nelle chiese romaniche sarde. L’interno, una navata alta e stretta illuminata da piccole feritoie, è suggestivo nelle sue linee sobrie e severe. Fu abbandonata nel XVI secolo, finché all'inizio del XX secolo Dionigi Scano ne diresse il restauro e la ricostruzione.
Affacciato sul Golfo dell’Asinara, in alto su un promontorio vulcanico, Castelsardo ha cambiato più volte nome nel corso della sua storia. Fondato nel 1102 dalla nobile famiglia genovese dei Doria, il paese si chiamò inizialmente Castelgenovese, nome che mantenne fino al 1448 quando, dopo la conquista spagnola, divenne Castelaragonese. A dominare il panorama è il castello, costruito tre il XII e il XIV secolo, mentre sul mare si affaccia la cattedrale di Sant’Antonio Abate.
Il lunedì della Settimana Sarda, il paese di Castelsardo è teatro di una spettacolare processione del “Lunissanti”: nelle vie del centro, illuminate dalle fiaccole, si muovono le figure incappucciate della tradizione mentre risuonano le note antiche di tre cori. La processione termina davanti alla chiesetta di Santa Maria, dove i Misteri vengono esposti alla venerazione della folla dei fedeli.
Procedendo invece verso l'interno si ritrova una serie di chiese romaniche, edificate dai monaci invitati, in epoca medievale, ad insediarsi nell'Isola: così, Nostra Signora di Tergu (costruita nell’XI secolo) in trachite rossastra e calcare bianco, poco distante dal centro abitato; quindi Santa Maria Maddalena a Chiaramonti, San Pietro delle Immagini a Bulzi, San Giorgio a Perfugas. Il territorio è abitato fin dal paleolitico inferiore, come testimoniano i reperti trovati nell'area di Perfugas, ma la ricchezza archeologica risiede nelle numerose domus de janas, ed in una in particolare: la roccia dell'elefante, a Castelsardo, roccia trachitica che ricorda la forma del grande mammifero all'interno della quale sono stati scavati i cunicoli sepolcrali.
Inoltre, la cultura nuragica è testimoniata da numerosi monumenti, come il tempio a pozzo sacro di Predio Canopoli, con una camera circolare sotterranea nella quale viene raccolta l'acqua. L'intero territorio è stato poi densamente abitato anche in epoca romana.
Basilica della Santissima Trinità - Codrongianos (foto www.sardiniatravel.it)
Agriturismo Monte Istulargiu
E' posizionato su un colle a pochi minuti dal mare, in posizione panoramica, sul golfo dell'Asinara, tra Castelsardo e Valledoria. Dispone di appartamenti, camere e ristorante.
Tel. (+39) 348.724.0479
Sito web: www.agriturismomonteistulargiu.com
E-mail: info@agriturismomonteistulargiu.com