I primi insediamenti preistorici sull’altopiano carsico, le invasioni di Istri e Illiri, l’arrivo di Roma e poi le invasioni barbariche. Fino a quel punto le sorti di Tergeste – nome romano di Trieste – non sembravano molto diverse da quelle delle altre città d’Italia, lasciando presagire uno sviluppo della municipalità come sarebbe accaduto nella gran parte delle regioni del centro e del nord. Un primo segnale di quello che si sarebbe rivelato, nel corso dei secoli, uno sviluppo del tutto particolare, lo si ebbe con il potere dei Vescovi-conti e la presenza di un vicino ingombrante come la Repubblica di Venezia: i primi a frenare la crescita della città, la seconda a tentare di sottometterla e distruggerla. Con il trascorrere del tempo, complice la posizione geografica, la situazione si complica: Trieste si trova – come accade ancora oggi – in mezzo ai mondi di Oriente e Occidente, ma solo per un secolo riuscirà a trarne vero vantaggio. Infatti nell’Ottocento gli Asburgo ne fanno il porto dell’Impero e Trieste vive un periodo di grande sviluppo economico e demografico. Poi il Novecento con le sue speranze legate agli irredentismi, la gioia per essere parte dell’Italia, la cultura che la permea in ogni sua parte, ma anche le tragedie della guerra e di quel vecchio contrasto fra Oriente e Occidente che, ben lungi dall’essere sfruttato come un’opportunità, fa sedere Trieste in attesa di tempi migliori.
Trieste è la città dei poeti, dei caffè che riportano indietro di un secolo, dell’Impero asburgico, della bora, degli antichi fasti legati al porto. Oggi è il centro urbano più importante nel passaggio da Ovest a Est, un Est Europa più occidentale ma pur sempre diverso per origini e mentalità. Trieste interpreta bene questo suo stare in mezzo, questo suo fondersi quasi a unire le diverse culture. Le chiese di diverse confessioni, i numerosi locali pubblici, le minoranze linguistiche, gli edifici che spaziano da uno stile all’altro senza remore, gli angoli nascosti e spesso sconosciuti agli stessi triestini sono parte di quel fascino che è quasi impossibile descrivere.
Castello di Miramare (foto www.alpini.it)
Fulcro della città vecchia è Piazza dell'Unità d'Italia, che offre un maestoso squarcio sul mare. Di fronte si trovano l'ottocentesco Palazzo Comunale, la colonna barocca sormontata dalla statua di Carlo VI e la fontana dei Quattro continenti. Lungo il lato destro della piazza si allineano il Palazzo del Lloyd Triestino, proverbiale e antica compagnia di navigazione con due fontane allegoriche sulla facciata, un maestoso albergo e il settecentesco Palazzo Pitteri. Sul lato opposto, invece, il famoso caffè degli Specchi in Palazzo Stratti e il Palazzo del Governo.
Dietro Palazzo Comunale inizia la salita verso colle San Giusto, il nucleo più antico della città, fino al XVIII secolo circondato da mura. In cima al colle sorge la cattedrale di San Giusto su un lato della verdeggiante piazza della Cattedrale. Realizzata nel Trecento con la fusione di due chiese (della Vergine Assunta e di San Giusto, risalenti all’XI secolo), la cattedrale di San Giusto rappresenta forse il simbolo della città: un'armoniosa e semplice architettura romanica con facciata decorata da un rosone centrale gotico e un possente campanile a torrione che sfrutta il propileo di un tempio romano. Il Castello, antica fortezza veneziana, si trova ai margini della piazza della Cattedrale, sullo sfondo. Il nucleo più recente risale ai secoli XV-XVII.
Piazza della Borsa accanto a Piazza dell'Unità d'Italia costituisce uno dei grandi centri di Trieste, che alla fine del XVIII e ai primi del XIX secolo vide ingenti lavori di rinnovamento. Sulla piazza si trova il Palazzo della Borsa Vecchia in stile neoclassico e nelle vicinanze sorge il Teatro Giuseppe Verdi, sempre dei primi anni dell'800.
A Trieste sono moltissimi i musei, le pinacoteche, le raccolte e le gallerie d’arte.
Una visita merita anche la costiera e le sue affascinanti attrattive: dal castello di Miramare, col suo meraviglioso parco, al porticciolo di Santa Croce, fino alle foci del Timavo passando per Duino; oppure, nel senso opposto, verso Muggia e poi sulla costa settentrionale della penisola istriana, in Slovenia.
In pochi minuti di automobile dal centro città, sul Carso il clima e l’atmosfera cambiano completamente: dal mare e dalla macchia mediterranea si passa a una vegetazione che in diversi tratti diventa subalpina, immersi in quei colori che tanta parte hanno avuto nelle descrizioni di questi luoghi. Le passeggiate sul ciglione a picco sul mare così come nella Val Rosandra o tra i paesetti carsici restano indimenticabili: difficile scinderle dagli allettanti aspetti enogastronomici dell’intera area. Il Carso è caratterizzato da rocce calcaree particolarmente permeabili all'acqua; questa caratteristica determina il verificarsi di tutta una serie di fenomeni superficiali e sotterranei (le cavità scavate dall'acqua, i numerosi corsi sotterranei, tra cui quello del fiume Timavo, i campi solcati, gli inghiottitoi, le grotte e le doline) che rendono il paesaggio carsico unico e suggestivo. Nel Carso prevalgono il colore chiaro delle rocce calcaree e la terra rossa che ricopre alcune di queste superfici.
Cascata della Val Rosandra (foto www.val-rosandra.com)
Agriturismo Le Torri di Silvia
L'agriturismo dispone di quattro comode camere con bagno e si trova in una zona tranquilla ma allo stesso tempo facilmente raggiungibile dall' autostrada.
Tel. 3383515876
Sito web: www.letorridislivia.net
E-mail: info@letorridislivia.net