Arrivare a Udine vuol dire entrare in una terra unica per storia, lingua, letteratura, cultura, arte, natura, gente. “Saldi, onesti e lavoratori”, così Pisolini definiva i Friulani. Oggi Udine si sta aprendo all’Oriente e l’intero Friuli è ponte verso l’est, verso nuove possibilità, nuove conoscenze, nuove culture. La mescolanza di genti e lingue, la contaminazione, sono elementi assunti negli ultimi anni come caratteristici di questa zona di confine, una multiformità che si esprime anche nel paesaggio, nella natura che dal mare attraverso la pianura sale ai colli e alle Alpi.
Al centro di questo mondo è Udine, una città da vivere passeggiando nel centro storico, dal Castello alle piazze, suoi luoghi di ritrovo e veri cuori pulsanti. Chiese, musei, gallerie d’arte, maestri come Tiepolo che a Udine hanno vissuto e lavorato, garantiscono suggestioni e stimoli d’arte.
Capitale della regione storica del Friuli, abitata sin dal Neolitico, ha visto accrescere la sua importanza grazie al declino di Aquileia prima e Cividale poi. Citata come “Utinum” in occasione della donazione del castello cittadino da parte dell'Imperatore Ottone II nel 983, nel 1238 divenne sede del Patriarca di Aquileia. Grazie al Patriarca Bertoldo di Andechs che si trasferì da Cividale a Udine dove fu costruito il palazzo patriarcale, Udine divenne la città più importante della regione per il commercio e i traffici. A partire dal 1511, fu interessata da una sanguinosa guerra civile e che si estese presto a tutto il Friuli. Ad aggravare le condizioni della popolazione fu, nei giorni immediatamente successivi, un violento terremoto e, da ultima, la peste. Sotto il dominio della Repubblica Veneta dal 1420 al 1797 Udine divenne la seconda città della Repubblica per importanza; dopo la breve parentesi francese, ci fu il passaggio al Regno Lombardo-Veneto sotto l'Impero austriaco e, infine, nel 1866, l'annessione al Regno d'Italia. Durante la prima guerra mondiale Udine fu, fino alla disfatta di Caporetto, sede dell'alto comando italiano, tanto da ricevere l'appellativo di "Capitale della Guerra".
Oggi, tradizioni artigianali, enogastronomiche, mercati e osterie dimostrano come la gente sia molto legata al suo passato, mentre guarda al presente e al futuro.
Piazza della Liberta' a Udine (foto www.venetidelmondo.com)
Attorno a Udine, tra l’ampio arco delle colline moreniche, la zona pedemontana punteggiata da decine di castelli medievali, e la pianura sta una corona di piccole perle d’arte e di storia. A ovest San Daniele, con l’antica biblioteca guarneriana che conserva un patrimonio librario di eccezionale valore; e di non minore raffinatezza, sul piano gastronomico, è uno dei prodotti bandiera della regione la cui patria è qui, il crudo di San Daniele.
Ogni anno, a fine giugno, la sagra medievale “Aria di Festa” trasforma l’intero centro storico in una grande sala di degustazione: le strade ospitano numerosi stands dove degustare il prosciutto friulano, esaltato nel gusto dall’abbinamento con i migliori vini della Regione. Molti prosciuttifici aprono le porte al pubblico per raccontare i segreti della stagionatura dei prosciutti, attraverso degustazioni particolari e visite guidate. Da sempre questa sagra porta a San Daniele del Friuli spettacoli, mostre ed eventi, e rappresenta un’occasione importante per visitare le splendide colline ed i castelli che incorniciano la cittadina.
Nei Colli ad oriente di Udine è invece Cividale, città di origini romane e primo ducato longobardo in Italia: incontro di civiltà e osmosi tra le genti romanizzate e longobardi che hanno dato vita a capolavori come il tempietto nell’oratorio di Santa Maria in Valle e le opere scultoree custodite nel Duomo; ma anche in questo caso non si scherza nemmeno quanto a gola, tra vini e gubana, gustoso dolce locale a base di frutta secca.
A sud, verso la pianura, le mete di maggior spicco sono la Villa Mani di Passariano, grandioso esempio di architettura veneta e dimora dell’ultimo doge della Serenissima, e Palmanova, città-fortezza che imprime nel piatto paesaggio del basso Friuli la sua forma di stella a nove punte. Palmanova, fondata nel 1593 dalla Repubblica di Venezia per arginare le invasioni ottomane, a difesa non solo della repubblica ma dell’intera cristianità.
Palma rimase per più di duecento anni sotto il dominio della Serenissima (fino al 1797, alla conquista di Napoleone).
Ma aldilà del richiamo e delle suggestioni dell’arte e dei piaceri del cibo, l’anima friulana, il cuore di una cultura antica e semplice, la si ritrova nei borghi più piccoli, appoggiati alle pendici dei colli o disseminati nel reticolo di acque che solca la piana delle risorgive.
Palmanova (foto www.clubitalianoautogiro.it)
Agriturismo Gon "Nît des Sisîlis"
E' gestito da Gina e Luciano Gon, una famiglia di antica tradizione agricola che ha deciso di aprire la propria realtà ad altre persone e famiglie in cerca di un contesto semplice e riservato.
Tel. 0432 601279
Sito web: www.agriturismogon.com
E-mail: info@agriturismogon.com