Nelle manifestazioni della civiltà rupestre e nella cultura greca si identificano le radici più antiche di Taranto e della sua provincia. Due civiltà che si svilupparono in modo mirabile in questa zona della Puglia meridionale, grazie alla conformazione del territorio che un tempo doveva essere ricco d'acqua e molto fertile, tanto da attirare l'interesse dei coloni greci che arrivarono nel 706 a.C. e fondarono Taranto. La presenza di corsi d'acqua, oggi sotterranei, è dimostrata anche dalle numerose grotte e insenature, prodotte dall'azione di erosione e diventate scenario ideale per lo sviluppo della civiltà rupestre, fenomeno presente un po' in tutta la regione, ma che nel tarantino raggiunse forme mirabili. Oggi la provincia ha un aspetto più aspro nella parte interna e fondali sabbiosi e mare cristallino nell'area del Golfo di Taranto. Delle antiche civiltà resta il fascino di scenari favolosi ancora visibili e inseriti nello spettacolo della natura.
Taranto viene chiamata la “città dei due mari” in quanto bagnata da due mari: il Mar Grande ed il Mar Piccolo. Per la sua posizione la città è stata da sempre considerata strategicamente importante dal punto di vista commerciale e militare ed i suoi porti hanno sempre ospitato navi della Marina Militare oltre che Mercantile.
Le origini della città risalgono al 706 a.C. quando, secondo lo storico Eusebio da Cesarea, in questa zona si trasferirono dei coloni provenienti da Sparta. La prima trasformazione della città avvenne tra il III e il I secolo a.C. con l’arrivo dei romani. La ricostruzione della storia civile e urbanistica delle città di Taranto è piuttosto difficile a causa della mancanza di tracce, reperti o notizie di determinati periodi storici, anche se di certo la città fu distrutta dai musulmani nel 927 e la sua ricostruzione voluta da Niceforo II Foca ebbe inizio nel 967. Nel periodo angioino, aragonese la città venne fortificata a causa del pericolo incombente rappresentato dai turchi. Poche invece le costruzioni religiose di questo periodo. Tutte le fortificazioni più imponenti della città vecchia furono distrutte per regio decreto dal re Vittorio Emanuele II di Savoia.
Nel 1882 si decise di costruire a Taranto l’Arsenale Marittimo Militare nella cala di Santa Lucia, nel Mar Piccolo.
Veduta aerea del canale navigabile di Taranto
Nelle zone dell'interno della provincia di Taranto, in paesaggi dominati dal verde delle coltivazioni dell'ulivo e dell'uva, sorgono numerosi piccoli centri urbani come Manduria o Grottaglie, che affondano le proprie radici della storia nei tempi antichi della civiltà messapica e che racchiudono nei loro territori parchi archeologici e naturalistici di grande interesse.
Manduria è un florido centro agricolo noto per la produzione di olio e vino (Primitivo di Manduria DOC). Nell’antichità fu strenua avversaria di Taranto e non perse mai l’identità messapica: ne sono testimonianza le maestose mura messapiche risalenti al V-III secolo a.C., la cui triplice cerchia si allunga a nord-est dell’abitato. Tracce del passato più antico si trovano anche nel parco archeologico e nelle diverse necropoli scavate nella roccia con tombe a semicamera. Manduria è inoltre ricca di risorse naturalistiche, come il mare azzurro e limpido, i cui fondali sono ricchi di fauna, flora e reperti archeologici. La sua lunga fascia costiera sulla litoranea salentina comprende alcune rinomate frazioni balneari, quali S. Pietro in Bevagna, Torre Colimena e Torre Borraco.
Grottaglie, la "città dalle molte grotte", è un'antica cittadina ubicata sul ciglio di un gradone murgiano che degrada verso il Mar Piccolo. Il suo territorio è interessato dalla presenza di gravine lungo le quali, fin dalla preistoria, sono stati scavati numerosi rifugi in grotta, da cui deriva il toponimo della città. In questi luoghi ripararono intorno al 960 d.C. i primi abitanti, costretti ad abbandonare i loro casali per fuggire agli invasori saraceni, dando vita al a quel complesso fenomeno denominato "civiltà rupestre". La fondazione del centro urbano, invece, viene fatta risalire al 1297: il suo nucleo storico ma si sviluppa senza soluzione di continuità con l’habitat rupestre della gravina di San Giorgio, nel luogo dove è possibile oggi ammirare il famoso Quartiere delle ceramiche, centro propulsore di quell’attività artigianale figulina ormai famosa in tutto il mondo. A pochi passi dal centro storico di Grottaglie sorge il complesso dei Paolotti, sulla stessa strada che dal paese conduce al santuario della Mutata. Ne fanno parte la chiesa, intitolata alla Madonna delle Grazie e l’annesso convento, edificati nel XVI secolo per volere dell’Ordine dei frati Minimi devoti a San Francesco di Paola. Il terremoto del 1711 poco o nulla risparmiò del complesso originario che venne ben presto ricostruito secondo i dettami del nuovo gusto barocco.
Grottaglie, festa di San Ciro (foto www.comune.grottaglie.ta.it)
Castellaneta sorge sopra un ciglio che emerge da una delle più profonde gravine delle Murge, a 245 metri sul livello del mare. Circondata per due terzi da un’oasi protetta di oltre 400 ettari, è composta da un nucleo cittadino, una frazione marittima, Castellaneta Marina (ubicata a ridosso di una costa di sabbia fine), ed una rurale denominata Guadella. Le origini di questa cittadina vengono fatte risalire al X secolo, quando i contadini si insediarono nelle locali cavità naturali per sfuggire alle incursioni piratesche. Città Regia nel 1200, è testimone delle alterne vicende per la contesa del Regno di Napoli tra spagnoli e francesi. Seguì un periodo di dominazione fiamminga ed un lungo periodo di decadenza in mano a diversi feudatari.
Nelle campagne di Castellaneta sono oggi presenti circa cento masserie storiche, alcune delle quali fortificate. Ma sono le gravine a rendere ancor più suggestivo il paesaggio con i numerosi insediamenti rupestri risalenti a diversi periodi storici.
Masseria La Gravinella
Situato all'interno del "Parco delle Gravine", sorge il complesso agrituristico 'La Gravinella' dotato di tre appartamenti (da 2 a 6 posti letto). La struttura offre servizio ristorazione.
Tel. 340.9690030
Sito web: www.lagravinella.it
E-mail: info@lagravinella.com