L'Arcipelago Ponziano, situato a sud del Capo Circeo, è formato da due gruppi di isole: l'occidentale formato da Ponza con Gavi, Zannone e Palmarola, l'orientale da Santo Stefano e Ventotene; fra i due gruppi, distanti fra loro una quarantina di km, si trova lo scoglio la Botte.
L'arcipelago è quasi totalmente di origine vulcanica, ma la costituzione litologica è diversa nei due sottogruppi insulari: rocce effusive acide in quello occidentale, rocce piroclastiche ed effusive basiche in quello orientale. Ne deriva una diversità morfologica, essendo aspro e accidentato il rilievo delle isole occidentali, tabulare quello delle altre. Il clima ha caratteristiche subtropicali mediterranee, con piovosità molto scarsa. La vegetazione spontanea è costituita da macchia mediterranea, con poche specie arboree, mentre quella coltivata è costituita prevalentemente da vigneti. Le isole sono state frequentate fin dal Neolitico, come testimoniano i numerosi rinvenimenti di manufatti e e rifiuti di lavorazione di ossidiana. La popolazione attuale, che deriva in massima parte da colonie di campani stabilitesi nel Settecento, è concentrata in gran parte nell'isola di ponza e in misura minore in quella di Ventotene. Gli abitanti sono dediti ad attività rurali ed alla pesca, anche se negli ultimi decenni molti sono occupati in attività annesse al turismo.
Ponza è l'isola più estesa dell'arcipelago. Per la sua configurazione, per le sue belle spiagge e le sue coste frastagliate, è una delle più graziose isole del Tirreno; la buona attrezzatura ricettiva ne fa una confortevole stazione climatica e balneare. Il centro principale dell'isola è Ponza, un ridente borgo disposto ad anfiteatro intorno al porto. Molto interessante la visita alle Grotte di Pilato, costruite dai Romani alla fine della Repubblica, che si trovano sotto la collina della Madonna e che facevano parte di una sontuosa villa romana, situata dove ora è il Cimitero di Ponza. Le tre grotte sono unite fra loro da canali intercomunicanti. Particolarmente interessante quella centrale, lunga 19 metri, larga 9, alto 8, con piscina rettangolare. Queste grotte pare servissero come deposito di pesci vivi.
Isola di Ponza (foto www.turislazio.it)
L'isola di Palmarola, l'antica Palmaria, è divisa da Ponza da un braccio di mare di poco più di 7 km. Seconda per grandezza e la più occidentale dell'arcipelago, può essere raggiunta in motobarca da Ponza e la sua visita è molto interessante per l'aspetto geologico e naturalistico. La piccola Zannone (superficie di poco più di un chilometro quadrato) ospita una ricca avifauna.
Ventotene, tristemente nota durante il ventennio fascista per essere stata sede di colonia di confino politico, è accessibile da Ponza e da napoli. Dal 1997 è stata istituita l'area marina protetta delle Isole di Ventotene e di S. Stefano. In età romana tutta l'isola era, probabilmente, una sola grande villa imperiale, servita da un proprio porticciolo, completo di tutte le sue parti, e con rampe e scale scavate nella roccia, ambienti vari per abitazione e servizi, serbatoi d'acqua, giardini e un piccolo stadio. Devastata dai Saraceni, fu per secoli disabitata, finchè Ferdinando I la ripopolò con contadini e pescatori d'Ischia. Il materiale salvato dalla villa è custodito nel Museo Archeologico di Ventotene, unico centro abitato dell'isola, situato alla sua estremità, dove si trova un porticciolo per piccole barche, comunicante col mare per un breve e stretto canale. Nei pressi del paese, nella cala Rossano, si trovano delle interessanti grotte artificiali.
Ventotene - Parata Grande (foto www.parchipertutti.it)
L'isola di Santo Stefano, la più orientale e più piccola dell'arcipelago Ponzano, è accessibile solo con permesso speciale. Lo sbarco avviene con battelli e abitualmente dalla riva di nord-ovest, dove la costa ripida si abbassa un poco. Da qui una ripida mulattiera sale alla Palazzina della Direzione, ai fabbricati accessori e all'Ergastolo, eretto nel 1794-95, a tre piani con 99 celle.
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