Spoleto è senza dubbio una delle più importanti e significative città umbre, non solo per la sua posizione, ai piedi del Monteluco, e per l’imponenza dei suoi monumenti, ma anche per la notorietà internazionale che, nata con i grandi viaggiatori del passato, oggi continua con il pubblico cosmopolita che dal 1958 affolla il Festival dei Due Mondi. Il primo insediamento spoletino fu fondato, verosimilmente dagli Umbri, nella parte più alta, dove sarebbe in seguito sorta la Rocca: tracce delle mura ciclopiche del IV secolo a.C. si possono ancora incontrare in questa zona. Dopo il periodo romano, l’importanza di Spoleto crebbe grazie al tracciato della Via Flaminia, lungo cui transitarono tutti i popoli che dal Nord scesero verso Roma. Divenuta sede di un ducato longobardo, Spoleto fu poi un importante Comune. La città fu segnata dall’insediamento di numerosi ordini monastici e conservò nei secoli la sua prosperità. Oggi Spoleto è un salotto elegante che invita il viaggiatore a soffermarsi ad ammirare il Ponte delle Torri che congiunge una montagna all'altra, il Duomo, il Palazzo Comunale, il Teatro Caio Melisso, la rocca voluta del Cardinale Albornoz, le mura ciclopiche, i vicoli medioevali, i numerosi resti romani, i musei e le molte belle chiese antiche. Ma è durante il festival (fine giugno - metà luglio) che questi luoghi diventano un fantastico palcoscenico per concerti, lirica e balletti.
Rocca di Spoleto (foto www.fortezze.it)
Lungo la Via Flaminia, a nord di Spoleto, si trovano le famose Fonti del Clitunno, note sin dall’antichità. Si tratta di una serie di polle, le cui acque limpidissime danno origine a un laghetto costellato da isolotti e al fiume omonimo. La fama antica delle fonti deriva, a livello letterario, dalle qualità oracolari attribuite al dio del fiume Clitunno (dio delle messi), più volte citate da poeti di varie epoche, tra cui Virgilio, Properzio e Plinio il Giovane e in tempi moderni Byron e Carducci. Ma la fortuna di questi luoghi è in realtà da attribuire alla particolare fertilità del suolo e all’abbondanza di acqua, tanto più che il Clitunno era un tempo navigabile. I Romani non si erano lasciati sfuggire questi pregi e ne avevano fatto una vera e propria area turistica, con le fonti attrezzate a bagno pubblico e con numerose ville distribuite lungo le sponde del fiume, oggi quasi totalmente perdute. Fra gli edifici votivi si è conservato il famoso Tempietto, costruito in epoca paleocristiana. Il centro abitato cui la zona delle fonti fa riferimento è Campello sul Clitunno, dove vale la pena passare per visitare la chiesa della Madonna della Bianca, con interessanti affreschi del XVI secolo. Da vedere anche il centro abitato di Pissignano, con il castello omonimo a torre trapezoidale.
A pochi chilometri, ecco Trevi, il cui centro storico si arrotola a forma di spirale su un ripido colle conico, il Monte Serano, che domina la piana spoletina. Ai piedi dell’altura, in mezzo ai campi e agli olivi, una volta scongiurato il continuo pericolo di esondazioni del Clitunno che aveva spinto la città romana a cercare sicurezza in altura, si è sviluppata la città moderna, la cosiddetta Borgo Trevi. Caratterizzata da una precoce cristianizzazione, secondo la leggenda grazie alla presenza del martire Emiliano nel IV secolo, dopo un breve periodo di libertà comunale la città seguì le sorti dello Stato della Chiesa fino all’Unità d’Italia. Tanti i monumenti da visitare, tra cui il Palazzo Comunale, il Palazzo Valenti, la chiesa di San Francesco con l’annessa Raccolta d’arte di San Francesco, la cattedrale di Sant’Emiliano, il Palazzo Lucarini, sede del Flash Art Museum, la pieve di San Martino e il Santuario della Madonna delle Lacrime.
A cinque chilometri da Trevi, in direzione Foligno, oltre la strada statale, sorge la chiesa duecentesca di Santa Maria a Pietrarossa. A pochi metri dalla chiesa, si trova la fonte di San Giovanni, da cui sgorga un’acqua considerata terapeutica. Verso Montefalco si incontra il santuario della Madonna della Stella, costruito nell’Ottocento per un evento miracoloso.
A sud di Spoleto, nei pressi del paese di Ferentillo, si trova una delle più suggestive abbazie umbre, la benedettina San Pietro in Valle. Immersa nel verde, luogo di grande valore artistico, religioso e persino esoterico, San Pietro in Valle affonda le sue radici nella leggenda. La sua fondazione, infatti, viene fatta risalire dalla tradizione all’VIII secolo d.C., quando al duca longobardo Faroaldo II apparve in sogno San Pietro, orinandogli di costruire una chiesa in suo onore. Faroaldo fondò così questa abbazia sul luogo di un antico eremo, entrando egli stesso a far parte della comunità monastica e morendovi nel 728 d.C. Gravemente danneggiata dai Saraceni nel IX secolo, l’abbazia venne restaurata attorno al Mille da Ottone III e poi dal suo successore Enrico II. Negli anni Trenta del Novecento, un sostanziale ripristino ha rinfrescato le lineari forme medievali che l’edificio è riuscito a conservare nonostante i vari interventi.
Fonti del Clitunno
Agriturismo La Melaggine
80 ettari di pascolo dove gli animali possono liberamente muoversi. Nel rustico ristrutturato sono disponibili alcune camere per chi vuole vivere qualche giorno in totale rilassatezza.
Tel. +39 347 1369077
Sito web: www.lamelaggine.it
E-mail: agriturismo@lamelaggine.it
Agriturismo San Vito
L'agriturismo e l'annessa azienda biologica sono luoghi ottimali per una vacanza all'insegna del relax a due passi da Spoleto - Piscina, camere e ristorante con cucina tipica umbra.
Tel. 0743-53737
Sito web: www.agriturismosanvito.com
E-mail: info@agriturismosanvito.com
Agriturismo Il Vigneto
Posto alla sommità della collina di Colle Marozzo, in passato è stato luogo di riposo per suore di salute cagionevole, grazie al clima secco e ventilato. Camere e prima colazione.
Tel. 348 8586053
Sito web: www.ilvignetospoleto.it
E-mail: info@ilvignetospoleto.it