Il Cilento è un territorio montuoso che affaccia sull'azzurro del Tirreno con coste frastagliate e s'innalza verso l'interno con le vette dei monti Cervati e Sacro, per addolcirsi tra i rilievi di sinuose colline attraversate da numerosi corsi d'acqua. All'interno è delimitato dal vallo di Diano, stretta fascia di pianura, in origine il fondo di un antico lago. Oggi la zona sta vivendo una notevole espansione turistica, in particolare lungo la costa, che affianca le tradizionali attività di agricoltura e pastorizia. Nel 1991 è stato istituito il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, che protegge la macchia mediterranea sulla costa e i boschi di lecci, faggi e cstagni all'interno.
A meno di 30 km a sud di Salerno, nei pressi della foce del Sele, si trova il Santuario di Hera Argiva, un’area sacra la cui costruzione inizio nel VI sec. a.C. ad opera di un gruppo di Sibariti, e di cui oggi non rimangono che le fondazioni dei cinque edifici: un grande tempio, un sacello a pianta rettangolare (luogo dove si conservavano le offerte votive), due altari a podio per il sacrificio di animali durante i riti sacri e un edificio quadrato detto “delle vergini tessitrici”.
Poco sotto, Paestum, l'antica "Poseidonia", una delle maggiori testimonianze architettoniche greche in Italia. Fondata gruppo di Sibariti (Achei provenienti da Sibari) intorno al 600 a.C. e dedicata a Poseidone (Dio del mare), divenne subito uno dei centri commerciali più importanti di tutta la Magna Grecia. Alla fine del V secolo, la città passò ai lucani che la chiamarono "Paistom"; in seguito, nel 273 a.C., divenne colonia romana e prese il nome attuale, dotandosi di terme, foro e anfiteatro. Diventata diocesi nel V secolo, venne abbandonata nell'VIII secolo, in seguito all’impaludamento della zone e per le continue incursione dei Saraceni. Oggi gli scavi, iniziati ai primi del '900, hanno portato alla luce 12 templi quasi intatti e molti altri importanti monumenti.
Paestum - Tempio di Nettuno (foto www.ischia-artecultura.org)
Proseguendo verso sud si giunge ad Agropoli. Il borgo medievale, di probabili origini medievali, sorge su un promontorio e presenta vicoli intricati e scalette che d'improvviso si aprono verso il mare. La parte nuova dell'abitato, spesso caotica, si è sviluppata verso la spiaggia. All'interno, presso l'antico borgo di Vatolla, si trova il castello De Vargas, che risale nel cortile e nelle due torri al X secolo, e che fu ampliato nel XVI secolo. Nel castello soggiornò dal 1686 al 1695, in qualità di precettore dei figli del marchese Domenico Rocca, il filosofo Giambattista Vico.
Superato il promontorio di Licosa, seguendo la statale sulla costa, si scorge, su un lembo di terra che si protende in mare, la Marina di Acciaroli. L'importanza del luogo deriva dal fatto che esso fu sede di una dogana fino al XIX secolo. Qui amava soggiornare Ernst Hemingway e, negli ultimi decenni, l'abitato è cresciuto sull'onda del turism balneare. Sul mare svetta ancora il campanile della chiesa dell'Annunziata, del XII secolo ma più volte rimaneggiata.
Nei pressi di Castellammare di Velia, nel comune di Ascea, si trova l'area archeologica di Velia, antica città greca. "Elea", questo il nome greco, fu fondata, a metà del VI secolo, dagli abitanti di Focea, una città greca dell’Asia Minore conquistata dai Persiani. La felice posizione geografica, situata al centro dei traffici molto intensi tra Grecia ed Etruria, e i suoi due porti, trasformarono Elea in una tra le polis più ricche della Magna Graecia. Nell’88 a.C la città perse la sua autonomia, diventando un municipio romano e perdendo progressivamente la sua importanza.
Proseguendo, si raggiunge Palinuro, anch'essa di origini molto antiche, e che è diventata una delle più ambite mete turistiche campane, grazie alla felice posizione dell'abitato, alla base dell'omonimo promonorio, e per le sue belle coste ricche di insenature e grotte (la più nota è la Grotta azzurra).
In pochi chilometri verso l'interno si raggiunge Camerota, famosa per l'artigianato delle anfore in terracotta e delle corde per la pesca; la chiesa di Santa Maria delle Grazie conserva una tavola e una scultura cinquecentesche. Sul mare si è sviluppata, grazie al turismo, la frazione Marina di Camerota, che presenta belle spiagge sabbiose e grotte scavate scavate dal ritmico e secolare infrangersi di onde dal blu intenso. Per via della natura carsica del suolo, la zona è famosa tra i paleontologi per le interessanti grotte sparse per tutto il suo territorio, nella maggior parte delle quali sono stati fatti importanti ritrovamenti archeologici, risalenti principalmente all'età della pietra.
Quasi al confine con la Basilicata, Policasto Bussentino si presenta ancora abbracciato dalle mura medievali impostate sulla cinta di età greca. Da visitare per l'antica Cattedrale, con cripta a pianta triconca, bel campanile ornato da arcate intrecciate e sculture rinascimentali.
Nel cuore del Cilento si trova invece Vallo della Lucania, che sorge su uno sperone del monte Sacro, circondato da uliveti. Poco a ovest del centro, in località Pattano, assai interessante è il complesso della Badia di Pattano, esteso insediamento monastico basiliano fondato tra l'VIII e il X secolo.
Marina di Camerota - Cala Bianca (foto www.fabiopiferi.it)
Agriturismo Zio Cristoforo
Dispone di camere e appartamenti, reception, ampia sala ristorante e salottino riscaldato da un camino; all'esterno ampi spazi coperti dove poter consumare le pietanze tipiche.
Tel. 0974.907552
Sito web: www.agriturismoziocristoforo.com
E-mail: info@agriturismoziocristoforo.com