Per decenni il Piemonte ha significato solo automobili e industrie. Oggi invece, grazie anche alle Olimpiadi del 2006, gli italiani e il mondo intero hanno potuto scoprire un altro aspetto di questa regione alpina: le sue bellissime vallate e i tanti tesori artistici di cui è disseminato il suo territorio.
Torino, le Alpi e i Savoia. Per molti secoli attorno a questi tre poli si sono articolati la vita, la politica e lo sviluppo della regione. Ogni provincia piemontese ha però caratteristiche e tradizioni proprie e sarebbe un errore pensare a una regione fatta tutta a immagine e somiglianza del suo pur straordinario capoluogo.
Il Piemonte ha veramente tanto da offrire: dalle montagne attraversate da chilometri di piste da sci nelle valli intorno a Torino o ai piedi del Monte Rosa alle colline del Monferrato, delle Langhe e del Roero dove l’enogastronomia si concilia con l’architettura romanica e i castelli di un tempo. Anche la pianura ha il suo fascino in questa regione attraversata dal più grande fiume italiano, soprattutto nel vercellese dove le risaie diventano specchi dai colori cangianti. Poi ci sono i suggestivi laghi del nord della regione, a due passi da splendidi parchi e dalle Alpi. Da Torino, posta in posizione quasi centrale, ogni località di interesse artistico o naturalistico è facilmente raggiungibile.
A causa della complessità delle sue vicende storiche, in Piemonte si possono trovare capolavori architettonici di tutte le epoche. Anfiteatri, castelli e torri nei secoli hanno lasciato il passo alle ricche residenze barocche della nobiltà. Lo stile neoclassico ha avuto il suo culmine nel periodo della definitiva affermazione dei Savoia.
Torino, città industriale ed operosa, è ricchissima di monumenti ed edifici storici: il carattere urbanistico signorile e l'ordinato impianto urbano a vie incrociantisi ad angolo retto inframmezzate da piazze regolari, le danno l'impronta di una vera capitale. La città conserva poco del suo passato più lontano: l’immagine che rimane negli occhi è quella di una capitale che tra il ‘600 e l’800 si volle disegnare ex novo, con un occhio rivolto alle grandi città della vicina Francia.
La montagna, con le sue valli isolate e selvagge, in larga parte oggi spopolate se si escludono i santuari dello sci, sono una parte fondamentale dell’anima piemontese. E il fatto che a Torino sia nato, nel 1863, il Club Alpino Italiano, la dice lunga sul rapporto che i Piemontesi hanno sempre avuto con le loro vette, considerate le vere montagne d’Italia, in una contrapposizione quasi campanilistica con le belle e diverse cime delle Alpi Orientali.
Parte essenziale dell’anima del Piemonte è il Po, che ha le sue sorgenti a Pian del Re, ai piedi del Monviso, e che nel suo corso in questa regione diviene il “grande fiume” del nostro paese. Attorno al corso del fiume, digradano verso la pianura le colline che sono state da sempre terra di agricoltori. Lo spettacolo delle risaie allagate nella pianura è una delle caratteristiche delle province più orientali che, inoltre sono grandi produttrici di grano e granoturco. Ma la coltivazione più nobile e blasonata è certamente quella della vite, con uve molto pregiate e una produzione vinicola di eccellenza, che oggi, con vini famosi come il Barolo, la Barbera e il Dolcetto, ha conquistato uno spazio importante nel mondo. Le colline sono forse il paesaggio più conosciuto del Piemonte, con i loro filari di vigne che si perdono nella nebbia. Langhe, Astigiano e Monferrato, se osservate dall’alto delle colline di Torino, sembrano le onde di un mare di terre coltivate. Di grande rilievo anche altre produzioni alimentari, come i cento formaggi tradizionali, il prezioso e celebrato tartufo d’Alba e il cioccolato, che in Piemonte ha il polo produttivo più importante d’Italia.