Langa, nel linguaggio locale, è la cresta assottigliata di una catena collinare, da cui l'espressione “andar per langa”, muoversi seguendo gli spartiacque, come fanno, nella regione, molte delle strade, evitando le brevi vallette e i calanchi che ne discendono. I vigneti regolari ricoprono le colline sulle cui cime suggestivi castelli paiono chiamarsi l'un l'altro da panoramiche distanze. Langhe vuol dire anche tartufo, quello bianco, universalmente noto come tartufo d'Alba. Ma ci sono anche funghi celebrati (porcini e ovoli), ortaggi, frutta, lepri, fagiani, pernici. I vini di questa terra sono i classici piemontesi (come il Barolo e il Barbera); della cucina gli esperti conoscono una variante “langarola”, di cui è difficile precisare l'ambito rispetto a quella regionale (comunque sono nati ad Alba i “tajarin”, l'unica pasta asciutta autenticamente piemontese). La vendemmia, la raccolta dei tartufi e l'andar per funghi più o meno coincidono. Per la Langa è questa la stagione più bella, i colori diversi delle foglie rivelano sui fianchi delle colline i vitigni coltivati e i vini promessi, la luce obliqua del sole disegna nitidamente le creste.
Da visitare, oltre al centro medievale di Alba, gli edifici barocchi di Bra, il castello visconteo di Cherasco, il castello di Grinzane Cavour con la sua enoteca regionale, il castello Falletti di Barolo a Serralunga d'Alba, gli affreschi tardogotici della chiesa di S. Fiorenzo a Bastìa Mondovì.
Castello di Grinzane Cavour (foto Roberto Frabetti)
La bella cittadina di Alba ha un profilo particolare, segnato dalle torri medievali, e reso caratteristico dal colore del mattone cotto, materiale da costruzione molto utilizzato in una terra non ricca di cave di pietra. Anche se Alba è nota nel mondo come patria del prelibato tartufo bianco, la cittadina è in effetti una località ricca soprattutto di storia. I reparti archeologici datano al Neolitico, tra il sesto ed il terzo millennio della preistoria, le prime presenze umane nella zona. L’insediamento antico, piuttosto esteso, era situato sulla sponda sinistra del rio Cherasca, poco prima della confluenza con il Tanaro. Fu Brenno, condottiero dei Galli, a dare ad Alba il suo stemma: un gallo, che sarebbe poi divenuto l’emblema della Francia. La città divenne romana nell’89 a.C., nel corso dell’espansione di Roma ai piedi delle Alpi, con il nome di Alba Pompeia. Come ci informa Plinio, la tecnica della viticoltura era già molto sviluppata all’epoca dell’imperatore Augusto. La città di Alba divenne un libero comune nel 1170 e la sua signoria venne subito contesa tra guelfi e ghibellini. Dopo una serie di vicissitudini, guerre, assedi e dominazioni (tra cui i Gonzaga), nel 1628, Alba passò definitivamente sotto il dominio dei Savoia. Ciò che resta dell’epoca medievale è ancora oggi ben visibile: le difese di Alba sono un vero monumento di arte militare. Le torri merlate, le mura e i bastioni che le univano su un basamento spesso più di 2,5 metri, ed erano circondate da un profondo fossato. La maggior parte delle torri fu demolita nell’800, ma ne restano ancora alcune. Per le strade di Alba sono molti i monumenti e le opere che valgono una visita. La Cassaforte Riva e la Loggia dei Mercanti, la chiesa di San Giovanni, che custodisce una Madonna con Bambino del 1377 e un’Adorazione di Macrino d’Alba del 1508, il Palazzo Comunale, che conserva una serie di affreschi trecenteschi, la chiesa di San Domenico, costruita dal nucleo di frati domenicani di Alba a fine Duecento, la cattedrale di San Lorenzo, il Museo civico Federico Eusebio.
Langhe-Roero e Monferrato sono stati riconosciuti Patrimonio Mondiale dell'Umanità
Tipico paesaggio collinare delle Langhe - Barolo (foto www.osservatoriodelpaesaggio.org)
Cascina Bricchetto
Situata all’apice di una collina circondata da vigne e boschetti, ad un’altitudine di circa 650 metri, offre due “Case nel cielo delle Langhe”, ricavate nel corpo centrale dell’antico cascinale.
Tel. 0173/630395
Sito web: www.cascinabricchetto.it
E-mail: info@cascinabricchetto.it