Per l'osservatore superficiale, la Lombardia è soltanto la terra del lavoro, dell'industria, della meccanizzazione, del processo tecnologico. Ma oltre a questi innegabili pregi, questa grande regione possiede anche incomparabili bellezze paesaggistiche e naturali, quasi sconosciute. Si dice che la Lombardia abbia un “presente” molto ingombrante, che spesso nasconde le bellezze artistiche e naturali. Ciò è sicuramente vero e, pertanto, fare turismo in Lombardia significa andare alla ricerca delle particolarità, degli scorci e anche dei contrasti il passato e la modernità.
Ogni forma di turismo è possibile In Lombardia: quello culturale (con le importanti mostre d’arte di Milano, Brescia, Mantova e Bergamo), architettonico (dalle palafitte alle molte testimonianze del periodo romano), commerciale (la Fiera di Milano sopra tutte), storico-artistico (nelle molte città d’arte, le grandi e le piccole, come Magenta, Solferino, Goito, Pontida), montano (in Valtellina, Valcamonica nel Parco Nazionale dello Stelvio), lacustre (laghi Maggiore, Como, d'Iseo e Garda) oppure enogastronomico.
Anche dal punto di vista agricolo, oltre all'agricoltura industrializzata della Pianura Padana, offre angoli dove le produzioni tipiche e le tecniche tradizionali hanno saputo conservarsi, regalando all'appassionato poderi di rara bellezza e gusti e sapori di un tempo. Tra le perle sono da sottolineare i territori attraversati dal Ticino, tra i più bei fiumi d'Europa, i grandi laghi prealpini (Como, Garda, Maggiore, Iseo) con il loro clima mediterraneo e le sponde coperte da olivi secolari, le valli alpine (Valtellina, Val Camonica, Val Masino e tante altre) e i massicci montuosi come l'Adamello, le Grigne e il Bernina che dall'alto dei suoi 4.049 metri è il tetto della Lombardia.
Per non parlare dei borghi antichi, dei castelli e delle pievi isolate di cui sono ricche sia le zone montane che la pianura, preziosi gioielli d'arte da scoprire ed apprezzare come la gustosa e ricca cucina lombarda.
Le complesse vicende storiche che hanno coinvolto la regione lombarda e i contatti con varie parti dell'Europa hanno influito su tutti gli usi e costumi dei suoi abitanti e hanno determinato abitudini alimentari e gastronomiche molto differenziate fra le varie città. La cucina locale più famosa è certamente quella milanese, con il risotto con lo zafferano, il minestrone, la cassoeula, la costoletta, la busecca (una zuppa di trippa fatta con frattaglie), l'ossobuco e il tipico dolce natalizio, il panettone che ha conquistato il mondo. Il quadro gastronomico della Lombardia è un mosaico di cucine delle sue province, che conservano caratteri propri nella vaga parentela che, sotto certi aspetti, le accomuna.
Bergamo e Brescia, che hanno conosciuto in passato il dominio della Serenissima, recano ancora l'impronta della cucina dei dogi; Mantova e Crema sentono un poco la vicinanza emiliana; l'alta Lombardia conserva antiche ricette in Valtellina e nel Comasco.
Alla varietà dei panorami e dei climi corrisponde una ricchezza unica di tradizioni e culture che ha dato origine a un'elevatissima gamma di produzioni casearie, assai differenti tra loro per tipo di latte utilizzato, tecnica di lavorazione, stagionatura. Ecco allora i formaggi DOP (a Denominazione di Origine Protetta; Grana Padano, Gorgonzola, Taleggio, Formai del Mut, Quartirolo, Provolone Valpadana e tanti altri), i PAT (Produzioni Artigianali Tipiche), e molti altri non ancora classificati.
La Lombardia è anche terra di vigneti, come quelli splendidi della Valtellina, arroccati su esili terrazze ricavate da pendii rocciosi, quelli dell'Oltrepò Pavese e quelli della Franciacorta, territorio in provincia di Brescia vocato alla viticoltura da tempo immemorabile e dove viene prodotto il famoso spumante Franciacorta, riconosciuto doc nel 1967 e docg nel 1995.