La Valchiavenna (provincia di Sondrio) si presenta come un taglio netto perpendicolare all'andamento delle Alpi, nel punto il cui il lago di Como è già profondamente penetrato nel sistema montuoso. Fin da epoche remote costituì perciò un frequentato percorso nel cuore della catena alpina, traendo dalla funzione di area di transito i fattori determinanti del suo sviluppo. In epoca moderna, la costruzione della strada commerciale dello Spluga (1818-21) confermò l'importanza di questo tracciato nelle comunicazioni con l'Europa centrale. Lasciato Colico e imboccata la strada per Chiavenna, ecco il lago di mezzola, alimentato dal fiume Mera. Il bacino è ciò che resta della cuspide del lago lariano, interrata nella sezione nord dai depositi alluvionali del corso d'acqua e separata dal corpo lacuale principale dalle ancor più potenti alluvioni dell'Adda. A nord del bacino, Novate Mezzola, allo sbocco dell'aspra e solitaria val Codera dove è possibile effettuare escursioni e ascensioni e da dove è estratto il granito detto di S. Fedelino. In centro, il palazzo Giani de Valpo (sec. XVII-XVIII) e la parrocchiale della Trinità, ricostruita a fine '600, il più interessante esempio di architettura barocca in Valchiavenna.
Chiavenna è oggi un importante centro commerciale e industriale, alla confluenza della val Bregaglia con la val San Giacomo. Le numerose memorie storiche risalgono in prevalenza ai secoli XVI-XVIII. Grazie alla sua posizione strategica nell'ambito delle comunicazioni tra il lago di Como e le alte valli del Reno e dell'Inn, è sempre stato il centro più importante della valle. La zona è stata popolata fin dall’antichità, da popolazioni retiche, poi dai Galli e, dal 16 a.C., dai Romani, con l’annessione al Municipium di Como e la costruzione della via Imperiale che collegava Como con il centro di Coira. Questa Via mantenne un'importanza primaria per tutto il Medioevo. Passata sotto il dominio visconteo nel 1335, nel XV e XVI secolo Chiavenna subì l’invasione dei Grigioni e il coinvolgimento nelle lotte di carattere religioso che caratterizzano però soprattutto la Valtellina. L'origine del centro storico di Chiavenna risale agli inizi del '500 e ricalca l'impianto medievale, con strette e caratteristiche vie. Il XVII sec. vide il transito e i saccheggi delle truppe dei Lanzichenecchi. Seguì poi un periodo di pace e di sviluppo economico, fino al dominio napoleonico, e al successivo passaggio agli Asburgo. A questa casata si deve la costruzione della carrozzabile che collega Milano al Passo dello Spluga e di altre opere pubbliche. Con il passaggio al Regno d'Italia e, soprattutto, nel 1882, con l’apertura del traforo del San Gottardo, cominciò a perdere il proprio ruolo strategico di transito verso il nord delle Alpi. Molti i palazzi e le chiese da visitare, come il severo palazzo Balbiani, quattrocentesco, con due torri cilindriche che limitano la facciata a tre ordini di finestre. Alle spalle dell'edificio si stagliano le rupi del Paradiso e del Castellaccio, su cui sorgeva il castello ricostruito dai Visconti e smantellato definitivamente nel 1639. Sui colli si trova il Parco del Paradiso, che ospita numerose varietà di specie vegetali anche esotiche e una sezione mineralogica. Collegiata di San Lorenzo (romanica ma ricostruita nel 1537), il suo Battistero e il Palazzo Pretorio.
Chiavenna lungo il Mera (foto www.motoclubcodogno.it)
Proseguendo lungo la statale dello Spluga, nel comune di San Giacomo Filippo, merita una visita il minuscolo agglomerato di Dalò, reso importante da chiesa, cimitero e da una casa "patrizia", che sorge invisibile su un balcone sospeso all'incrocio fra Val San Giacomo, Val Bregaglia e Valchiavenna. Adagiato tra i prati, fu abitano per secoli fino agli anni '50 del XX secolo. Oggi, con la realizzazione di una pista forestale che consente un collegamento con San Giacomo Filippo, questo minuscolo centro è tornato a nuova vita e le sue antiche case sono state quasi tutte recuperate.
San Giacomo Filippo - Dalò (foto www.italosvizzero.com)
Percorrendo la val San Giacomo, si raggiunge Madesimo, posto in una conca della val Scalcoggia tra boschi di conifere. Nota in passato per le sue acque minerali (usate in chiave terapeutica fin dal 1612), è oggi un'importante e moderna stazione di villeggiatura e di sport invernali, punto di partenza per interessanti escursioni nelle montagne circostanti. Il Passo dello Spluga si trova a 2115 m, sul confine italo-svizzero, tra il Pizzo Suretta (m 3027 m) e il Pizzo Tambò (m 3275).
Agriturismo Aqua Fracta
Prodotti a base di latte caprino e vaccino (ricotta fresca, caprini speziati e il mascarpin de la calza) accompagnati dalle salse speciali (gemme di pino, tarassaco, rosa canina e miele speziato).
Tel. 0343 37336
Sito web: www.aquafracta.it
E-mail: info@aquafracta.it