Arezzo è una delle città più ricche della Toscana, famosa per gli articoli di oreficeria esportati in tutta Europa, per gli affreschi di Piero della Francesca e per il suo mercato dell’antiquariato. Gli stanziamenti preistorici in area aretina, testimoniati dal ritrovamento di reperti attribuiti al Paleolitico,divengono in epoca assai remota insediamenti stabili identificabili con la definitiva posizione della città di Arezzo.
Alla fine del VI sec. a.C. risalgono le prime testimonianze archeologiche dell'esistenza di un centro urbano - la futura Arretium - situato nella parte alta della collina e così florido da divenire una delle dodici lucumonie d'Etruria. Alleatasi con Roma nella lotta contro l'invasione dei Galli Senoni, accoglie stabilmente un presidio militare romano, divenendo per circa due secoli, il fulcro dell'espansione di Roma verso l'Italia settentrionale. Nel periodo repubblicano (I sec. a.C.), Arezzo è entra definitivamente nell'orbita romana. Nell'alto Medioevo il crollo del mondo romano, le scorrerie barbariche e il lungo periodo della dominazione longobarda e carolingia vedono la città ritirarsi sulla collina. Dal disfacimento dell'ordinamento pubblico dei secoli X ed XI emerge progressivamente la figura del vescovo-conte. Alla fine dell’XI secolo si assiste alla nascita del libero Comune. Attorno al 1200 lo sviluppo urbano induce alla costruzione di una nuova cerchia di mura. Nel XIII secolo si assiste a scontri, con alterna fortuna, con i grandi Comuni vicini (Siena, Firenze, Perugia, Città di Castello). Nel XIV secolo, dopo la breve Signoria dei Tarlati, Arezzo passa definitivamente sotto il controllo di Firenze. Il Quattrocento l'ambiente culturale aretino è dominato da personalità di formazione fiorentina, che lasciano una precisa impronta anche nell'architettura cittadina. Nel corso del Cinquecento, l'assetto urbano di Arezzo è profondamente modificato dalla realizzazione di un nuovo sistema di fortificazione e dalla radicale distruzione, ai due capi della città, del palazzo del Comune e del Duomo Vecchio; molte le ricche dimore nobiliari che vanno ad arricchire la città. Il lungo periodo della dominazione fiorentina - dapprima sotto la Signoria medicea (1434 - 1569), e poi entro lo Stato granducale dei Medici (1569 - 1737) e dei Lorena (1737 - 1859) - vede la città di Arezzo, al pari di gran parte della Toscana, declinare progressivamente sotto il profilo economico, sociale e culturale. L'ultima fase del governo lorenese, preceduta nel primo Ottocento dalla breve parentesi della conquista napoleonica, segna un nuovo risveglio economico, con l’avvio la bonifica della Valdichiana. Dopo l’Unità d’Italia, la riconquistata autonomia amministrativa e lo sviluppo delle vie di comunicazione ha effetti positivi sull’economia che, accanto alla tradizionale agricoltura mezzadrile, vede vivaci spinte verso lo sviluppo manifatturiero ed industriale. Al secondo conflitto mondiale, sanguinoso epilogo del ventennio fascista, Arezzo paga un elevato tributo in termini di vite umane e di distruzioni materiali, provocate dai ripetuti bombardamenti aerei e dal passaggio del fronte.
Arezzo - Piazza Grande (foto www.auto-aziendali.net)
Nonostante gli interventi cui nel tempo è stata sottoposta, in particolare la ricostruzione post-bellica, Arezzo, anche grazie alla sua collocazione, ha potuto salvaguardare i caratteri architettonici del suo nucleo più antico, arroccato sulla parte alta, mantenendo inalterata la sua conformazione all'interno di un perimetro stradale che ripercorre l'antica cinta muraria.
Corso Italia, la principale arteria commerciale della città, conduce alla Pieve di Santa Maria che, con la sua facciata romanica e il campanile, detto “delle cento buche”, è una delle più elaborate di tutta la Toscana. L’abside si trova sulla piazza Grande, famosa per il mercato dell’antiquariato, dove si affacciano anche il Palazzo della Confraternita dei Laici (XIV secolo) e il Palazzo delle Logge di Vasari (1573). Altri luoghi di interesse della città di Arezzo sono la Fortezza Medicea, il Duomo e l’annesso Museo, la Casa del Vasari, il Museo Statale d’Arte Medioevale e Moderna, l’Anfiteatro Romano e il Museo Archeologico, la chiesa di Santa Maria delle Grazie e, soprattutto, la trecentesca chiesa di San Francesco, che ospita il celeberrimo ciclo di affreschi di Piero della Francesca, la Leggenda della Vera Croce (1452-66), uno dei capolavori del Rinascimento.
Lungo la Val di Chiana Aretina, a sud di Arezzo, una serie di cittadine impreziosisce questo territorio che è una delle zone agricole più fertili d'Italia, famosa per l’allevamento della Chianina, la cui carne prelibata è usata per la prelibata bistecca alla fiorentina.
Monte San Savino sorge nella parte occidentale della vallata ed è ricca di eleganti palazzi e chiese. Alcune sono opera dello scultore e architetto Andrea Cantucci, detto il Sansovino (1406-1529), natio di questa cittadina; altre di Antonio da Sangallo il Vecchio (1455-1534), suo contemporaneo. Da vedere: il Museo del Cassero, che espone una ricca collezione di manufatti locali, la Loggia dei Mercanti, il Palazzo Comunale, la Casa di Sansovino, la chiesa di Sant’Agostino e il corso Sangallo con i suoi bei palazzi.
Lucignano è una graziosa città medievale che conserva molte case del XIV secolo. Ha una planimetria assai inconsueta: quattro cerchi concentrici che abbracciano la collina, chiusi da antiche mura. La scala di accesso alla Collegiata ha una forma circolare che ricorda la pianta della città. Il trecentesco Palazzo Comunale ospita il Museo Comunale, il cui pezzo più famoso è l’Albero di Lucignano, prezioso reliquiario d’oro alto 2,5 m alla cui realizzazione, a cavallo tra il XIV e il XV secolo, contribuirono numerosi artisti.
A pochi chilometri di distanza, sull’altro versante della Val di Chiana, sorge Cortona, antica città fondata dagli Etruschi, come testimoniano le fondamenta delle massicce mura cittadine. Nel Medioevo Cortona era un grosso centro di potere, in grado di rivaleggiare con città più grandi come Arezzo e Siena; nel 1325 la famiglia Casali, per le sue benemerenze politiche, ottenne la Signoria della città e la conservò fino al 1409, passando successivamente sotto il controllo di Firenze, prima sotto i Medici poi, dal 1737 sotto i Lorena e finalmente, col plebiscito del 1860, entrò a far parte del nuovo Regno d’Italia.
Salvo pochi bei palazzi rinascimentali, il carattere prevalente degli edifici cortonesi è medioevale e contribuisce a conferire alle strette ed erte strade un aspetto molto suggestivo. Da vedere, il Palazzo Comunale, risalente al XIII secolo, il Museo dell’accademia Etrusca, il Duomo, progettato da Giuliano da Sangallo, il Museo Diocesano, allestito nella chiesa del Gesù, la suggestiva via Janelli, la chiesa di San Francesco e il Santuario di Santa Margherita.
Cortona (foto Alessandro Panconesi)
Agriturismo Ca' Lucano
Ca’ Lucano è un piccolo borgo interamente costruito in pietra. Probabilmente si fonda sui resti di un edificio sacro medievale ed è stato trasformato nel corso dei secoli in casa colonica.
Tel. +39 0575 369428
Sito web: www.calucano.com
E-mail: info@calucano.com
Agriturismo I Mandorli
Sulle colline di Cortona, vista su Valdichiana e Monte Amiata. Una posizione ottimale per visitare gli incantevoli territori tra Toscana e Umbria ma anche un luogo per rilassarsi nella natura.
Tel. +39 075 8254258
Sito web: www.mandorli.com
E-mail: mandorli@mandorli.com