L’Elba, terza isola italiana per estensione, è una delle isole più ricche del Mediterraneo, sia dal punto di vista naturalistico che storico-artistico. Con Capraia, Gorgona, Montecristo, Giglio, Pianosa e Giannutri, fa parte dell’Arcipelago Toscano, che dal 1997 è tutelato dall’omonimo Parco Nazionale, il più grande parco marino del Mediterraneo (17.694 ettari di superficie terrestre e 61.474 di superficie marina).
Sull'isola dell'Elba ogni tratto di costa presenta caratteristiche diverse: le spiagge scure della zona tra Cavo e Rio Marina, quelle bianche di Fetovaia, gli scogli granitici di Capo S.Andrea, la candida spiaggia della Biodola e tantissimi altri angoli di una bellezza mozzafiato. E poi i monumenti storici, dalla città-fortezza di Portoferraio, al Santuario di Monserrato, alla Villa Napoleonica. Di notevole interesse naturalistico è lo Stagnone della Capraia (a 318 metri di quota), caso particolare di zona umida d'acqua dolce all'interno delle isole dell'Arcipelago. Varia anche la vegetazione: oltre alla flora tipicamente mediterranea, grazie alla forte escursione altimetrica dei suoi rilievi, sono presenti anche molte specie mesofile, in particolare lungo le pendici del Monte Capanne, che con i suoi 1.018 metri (raggiungibili anche con una comoda cabinovia) è la vetta più elevata dell'Elba.
L’isola è popolata fin dalla preistoria, come testimoniano diversi ritrovamenti archeologici. Successivamente, circa 2000 anni prima della nascita di Cristo, approdarono sull’isola i "rinaldoniani", popolazioni provenienti dalla zona del lago di Bolsena. Gli Etruschi furono forse i primi a sfruttare in modo intensivo le risorse minerarie dell'Elba. Nel II secolo arrivarono i Romani che diedero un grande impulso all’estrazione del ferro dalle miniere isolane. Anche nei secoli successivi, la risorsa principale rimase lo sfruttamento dei minerali da parte dei pisani, fiorentini e altre dominazioni che si sono susseguite fino all’unità d’Italia. L’ultima miniera sull’isola è rimasta attiva fino al 1981. Le tracce di questa millenaria attività sono ben visibili in molte aree dell’isola, in particolare nella parte orientale. Alcuni i musei dedicati alla mineralogia e all'attività estrattiva sparsi sul territorio, che propongono molti esemplari di pietre dell'isola, conservano carteggi esclusivi, presentano materiale fotografico di cantieri dell'inizio del secolo.
Portoferraio, capoluogo dell’Isola, è stato un importante centro minerario fino agli inizi degli anni ’70, quando l’industria del ferro entrò definitivamente in crisi. Oggi è il turismo a rappresentare la principale fonte di ricchezza, grazie alla bellezza delle sue spiagge e ai molti monumenti di cui è ricca la cittadina.
Fondata a metà del XVI secolo come presidio militare, per volere del Granduca di Toscana Cosimo I, era all’inizio poco più che un insieme di fortificazioni tuttora ben visibili: Forte Stella, Forte Falcone e la Linguella (mentre Forte Inglese fu costruito successivamente) e l’imponente cinta muraria, i cui resti circondano tuttora il centro storico di Portoferraio. Rimasta sotto il controllo del Granducato fino al XVIII secolo, fu al centro poi di una guerra tra Francia, impero austroungarico e Inghilterra per il suo controllo, ambito per la sua posizione strategica. Nel 1814 vide il primo esilio di Napoleone, che la scelse come sede, edificandovi due ville. Nonostante il breve esilio (durato fino al 1815), Portoferraio subì un importante impulso allo sviluppo, con la realizzazione di molte infrastrutture, diventando il porto adibito al trasporto dei minerali ferrosi estratti dalle molte miniere dell’Elba. Successivamente, ritornò sotto il dominio granducale fino all’Unità d’Italia.
Oltre alle due ville napoleoniche (Palazzina dei Mulini e Villa di San Martino) e alle imponenti fortificazioni medicee, meritano una visita la chiesa della Reverenda Misericordia e la chiesa romanica di Santo Stefano, il Museo Civico Archeologico, la Pinacoteca Comunale Foresiana, i resti di una villa romana, risalente al I secolo a.C. e i ruderi del Volterraio, roccaforte pisana del XII secolo.
Fetovaia (foto http://www.elbaworld.com)
Le principali località dell’isola d’Elba sono: Rio Marina, Rio nell’Elba, Porto Azzurro, Capoliveri, Marina di Campo, Campo nell’Elba, Pomonte, Fetovaia, S.Andrea, Marciana e Marciana Marina.
La contrazione della superficie coltivata a vite (un tempo l’isola era un grande e florido vigneto) si è, per fortuna, arrestata negli ultimi anni. La ripresa dell’attività vitivinicola, dovuta alla crescita di aziende e all’impianto di nuovi vigneti, fa ben sperare nel definitivo rientro dei vini elbani tra l’elite delle aree viticole della Toscana. Sotto la denominazione “Elba” si trovano una serie di vini e vitigni, tra cui il più rappresentativo è l’aleatico, ottenuto dall’omonimo antico vitigno. Sono sempre più le aziende agricole che, accanto alla tradizionale attività agricola, affiancano confortevoli agriturismi, dove è possibile alloggiare, gustare la tradizionale cucina e acquistare i prodotti tipici elbani (vino, olio extra-vergine di oliva, miele e distillati).
Isola del Giglio (foto Mariapia Calza)
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