Castellammare del Golfo, importante centro turistico, ha una lunga e prestigiosa storia. Porto greco per Segesta ed Erice, poi cartaginese e, dopo le guerre puniche, i vincitori romani la ripopolarono, conservandone e potenziandone le caratteristiche militari. Furono quindi gli arabi che connotarono il centro - ribattezzato Al Madarig - come una roccaforte, resa inespugnabile con la costruzione del fortilizio e come polo di grande importanza commerciale, con l'insediamento della tonnara. Della successiva epoca normanna e sveva - tra il 1071 ed il 1280 - poche notizie sono giunte a noi: venne costruita la fortezza sul mare, e il borgo cominciò a chiamarsi Castello a mare. Si deve, tuttavia, agli Aragonesi - cui la città passò dopo il Vespro - la definitiva sistemazione della imponente fortificazione. In questo periodo (1281 -1410) la cittadina fu terra baronale di proprietà di Federico d'Antiochia e assunse notevole importanza commerciale per l'esportazione del grano. L'ulteriore sviluppo di Castellammare del Golfo è, infine, da ascriversi al periodo che va dal Seicento all'Ottocento, quando la città vide un crescente, notevole sviluppo.
Al centro del paese si trovano i resti del Castello Aragonese e le vecchie strade del quartiere medievale del "castri di la terra". Da visitare, l'antica Chiesa Madre, rimaneggiata tra il XVI e il XVIII secolo. Oggi Castellammare del Golfo, grazie al suo ricco patrimonio, costituito dalla straordinaria bellezza naturalistica delle sue coste e del suo immeddiato entroterra, si è affermata come importante polo di attrazione turistica.
Castellammare del Golfo (foto Giuseppe Pitarresi www.dima.unipa.it)
A poca distanza da Castellammare del Golfo, all'interno, ecco Alcamo, sorta nei secoli XIII-XIV nei luoghi dove venne edificato in epoca araba (IX secolo) il fortilizio di Manzil Alqamah, che faceva parte del sistema difensivo della zona. Da visitare, il Castello dei Conti di Modica, recentemente restaurato, che si innalza su uno sperone roccioso, ed è il risultato di una stratificazione di insediamenti e di strutture che si sono succeduti nel corso dei secoli. Le origini sembrano risalire al XIV-XV secolo ad opera della famiglia Peralta e fu successivamente completato dai feudatari Enrico e Federico Chiaramonte. Fu in possesso dei Cabrera Conti di Modica fino al 1812, e vi soggiornò nel 1535 l'Imperatore Carlo V. Meritano una visita nel paese, le chiese di Sant'Oliva, di Santa Maria del Gesù e la Chiesa Madre, la cui facciata baocca conserva un campanile del Quattrocento ornato da bifore; all'interno, le cappelle delle tre navate sono ricche di tele e sculture.
Alle pendici del Monte Barbaro, tra le verdi colline dell'entroterra di Castellammare del Golfo, sorgono le rovine dell'antica capitale degli Elimi, secondo la leggenda fondata da profughi di Troia. La città era in continuo conflitto con la vicina Selinunte , e venne più volte distrutta. Il tempio dorico (eretto nel V secolo a.C.) si erge ancora intatto, con le 36 colonne che reggono i frontoni e tutta la trabeazione, isolato e imponente sulla collina prospicente il Monte Barbaro. L'antica città occupava invece la cima del monte (431 m), dove oggi rimangono resti di abitazioni e il teatro del III sec. a.C., dove in estate si tengono rappresentazioni di teatro classico.
Tempio dorico di Segesta (foto www.mlahanas.de)
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