L'Etna (o Mongibello) è parte fondamentale del paesaggio e della natura della Sicilia. Lo spettacolo è unico, dai forti contrasti, dove la neve si unisce al fuoco e la verde vegetazione sostituisce il nero fondo delle colate. Al centro del massiccio del vulcano si estendono i piani residui di antiche bocche eruttive e, più in basso, il paesaggio lunare della Valle del Bove, un'enorme voragine generata da una imponente esplosione e che ha raccolto molte delle recenti colate laviche. Oggi l'intera zona intorno al vulcano (più di 58.000 ettari) è tutelata dal Parco Naturale Regionale dell'Etna; moltissime le escursioni, tra cui quella verso i grandi crateri sommitali, raggiungibili dal Rifugio Sapienza (situato a 1.800 metri), dal Rifugio Citelli e da Piano Provenzana.
Veduta panoramica dell'Etna (foto www.dolciregali.eu)
Ai piedi dell'Etna, lungo la costa, si trovano Catania, Aci Castello, Aci, Trezza, Acireale, Giarre, Riposto, Giardini Naxos e Taormina. Sulle pendici orientali, a quasi 600 metri di quota, ecco Zafferana Etnea, che rappresenta una delle porte d'accesso al vulcano, grazie alla strada provinciale dell'Etna che la collega al Rifugio Sapienza (Nicolosi) da un lato, e a quella di Piano Provenzana (Linguaglossa) dall'altro. E' uno dei centri maggiormente colpiti dalle eruzioni laviche, anche negli ultimi anni. La chiesa madre di Santa Maria della Provvidenza è il monumento più importante della città. Iniziata nel 1731 è stata più volte danneggiata da terremoti.
Proseguendo in senso antiorario intorno al vulcano, si incontra il paese di Linguaglossa. Caratteristiche le strade del centro lastricate in pietra lavica e le case con balconcini in ferro battuto. Da visitare la Chiesa Madre dedicata a Santa Maria delle Grazie e il Museo delle genti dell'Etna.
Sul versante nord-occidentale sorge il paese di Randazzo, il più vicino ai crateri, a 765 m di altitudine. Delle mura medievali rimangono oggi solo alcuni tratti come Porta Aragonese, sulla antica strada per Messina. L'edificio principale della cittadina è la Chiesa di Santa Maria, basilica costruita nei primi decenni del XIII secolo e successivamente rimaneggiata. Altri importanti monumenti sono il Palazzo Comunale, la Chiesa di San Martino, il Castello Svevo, il Museo Archeologico Vagliasindi e la suggestiva Via degli Archi.
Veduta di Randazzo (foto www.estateinsicilia.it)
Bronte, sulle pendici occidentali dell'Etna, è chiamata anche la Città del Pistacchio. Scaglionata a terrazze su un pendio lavico, nacque per iniziativa di Carlo V, che volle riunire in un unico centro i borghi dell'agro intorno a Randazzo. Nel 1799 il paese e le tenute della Valle del Simeto vennero donate da Ferdinando IV di Borbone all'ammiraglio inglese Orazio Nelson, che lo aveva aiutato nella repressione dei moti del 1799. Da vedere la chiesa cinquecentesca dell'Annunziata e la Masseria Lombardo, in contrada Piana Cuntariati, oggi trasformata in Museo Etnografico. A una decina di chilometri dal centro si trova l'Abbazia di Maniace o Castello Nelson, nonastero fondato alla fine del XII secolo, distrutto poi dal terremoto del 1693, che era il cuore delle proprietà dei Nelson.
Il Cirneco dell'Etna (foto Salvatore Pipia) veniva utilizzato nei secoli antichi come cane da caccia
Su un altopiano lavico affacciato sulla Valle del Simeto, verso la fine del X sec. a.C., sorgeva un santuario dedicato al dio Adranos (dio siculo della guerra), dove si allevavano i cani cirnechi dell'Etna. La città di Adrano venne fondata in epoca greca, quando Dionigi il Vecchio scelse questo balcone naturale per costruirvi una roccaforte militare. Nella piazza centrale si trovano il Castello Normanno, massiccia torre a pianta quadrata costruita nell'XI secolo, che ospita il Museo Archeologico, e la chiesa Madre di origine normanna.
Proseguendo in direzione Catania, circondato da una fertile campagna coltivata ad agrumeti, si trova Paternò. la cittadina è dominata dal Castello, costruito nell'XI secolo e traformato nel Trecento, da cui si gode di un fantastico parorama sull'Etna e sulla Valle del Simeto. Pregevole anche la Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria dell'Alto, edificata in epoca normanna e ricostruita a metà del XIV secolo.
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